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il Viaggio di Andata

Nordkapp 2008

TAPPA 1 - 30 LUGLIO 2008

 

31 Luglio 2008

NEURAVENSBURG - D

 

 

 

 

TAPPA 1

Difficoltà: bassa

Tappa : 419 km

Progressivi: 419 km

 

PERCORSO

Milano (I) – Varese (Pogliano M.se – Como) – Chiasso (CH) –Bellinzona – Chur – Lindau (D) – Neuravensburg (D)

 

TEMPO

Sole caldo e tempo afoso in Italia. Breve piovasco sul San Bernardino. Caldo anche in Svizzera, Austria e Germania.

 

TEMPERATURE

Decisamente superiori a 30°C in Italia

 

 

 

 

 

Il viaggio inizia a Milano, verso mezzogiorno. Parto dopo aver caricato la moto come un mulo, con la netta sensazione che il motore faccia uno spiacevole rumore mai sentito. Arrivato a Varese raggiungo Danilo ed andiamo assieme a fare le fotografie per il cronista della “Prealpina”, noto quotidiano locale di Varese e provincia, che pubblicherà un articolo sul nostro viaggio.

Segue pasto frugale a casa di Danilo, durante il quale decidiamo che non posso partire con questa moto fintanto che il motore fa lo stesso rumore di quello di un falciaerba, quindi partiamo per l’officina Due-Ruote di Pogliano M.se dove, dopo due ore di attesa ansiosa e sudorazione impazzita dentro le tute da viaggio, riceviamo la lieta novella: non è niente di grave, il meccanico risolverà ogni cosa con l’abile registrazione delle valvole del cilindro sinistro.

Sono le ore 16.00, siamo in clamoroso ritardo. Ricarico tutto il bagaglio sulla moto, partiamo, già stanchi e decisamente liquefatti nelle tute di pelle.

Percorso in scioltezza, velocità media bassissima (87,00 km/h) a causa del traffico e degli insopportabili limiti di velocità svizzeri. Ci becchiamo un po’ di pioggerella tra la salita e la discesa al San Bernardino, galleria tranquilla. Entriamo nell’autostrada austriaca (abbiamo comprato la “vignetta” un mese fa....) Subiamo come una vera tortura fisica il passaggio nella galleria poco prima del confine con la Germania: caldissima, aria irrespirabile e traffico che ci costringe ad una velocità bassissima... ci sentiamo vicini all’asfissia ed alla crisi di panico!

Raggiungiamo la meta: Hotel Landgasthof Mohren nella ridente cittadina di Neuravensburg, tipico hotelino tedesco di provincia, dove ceniamo con birra e carnazza. Alle 21.30 siamo seduti a tavola cotti cotti... ma forse prendiamo anche il dessert... si, Danilo lo prende, inaugurando una lunga serie di abusi di carboidrati.

Ci riposiamo un pochino nel letto e poi usciamo? Si, proprio.

Ci addormentiamo di schianto, niente giro turistico a Lindau am Bodensee, niente passeggiatina digestiva a Neuravensburg.

 

TAPPA 2 - 1 AGOSTO 2008

 

1 Agosto 2008

KASSEL - D

 

 

 

 

TAPPA 2

Difficoltà: bassa

Tappa : 474 km

Progressivi: 893 km

 

PERCORSO

Neuravensburg (D) – Memmingen – Ulm – Wurzburg – Fulda – Kassel (D)

 

TEMPO

Estremamente variabile: sole, nuvoloni alti, nuvole temporalesche, un po’ di pioggia a tratti. Molto molto vento nel pomeriggio.

 

TEMPERATURE

Entro i 30°C

 

 

 

 

 

Seduti in una tipica lokanda kassellese, riassumiamo gli eventi della giornata in attesa delle 2 weizen che abbiamo ordinato.

Stamattina sveglia alle 7.00 senza bisogno della sveglia (siamo agitati, ebbene si). Colazione teutonica alle 8.15. Partenza con comodo alle 10.00. Siccome il tempo appare tendente al bruttino, ci teniamo le tute antipioggia a portata di mano. Raggiungiamo l’autostrada A7 e, in pratica, ci rimaniamo per tutta la giornata.

Il percorso è ampio, ondulato e vario, la temperatura piacevole per quasi tutto il tragitto. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per il mio ABS che, a sorpresa, comincia a fare le bizze. Ci sono abituato, le fa da sempre, ma non mi aspettavo ricominciasse adesso. Sono costretto a disinserirlo. Ad un certo punto, in totale silenzio, si spegne pure il tachimetro.

Spaventatissimo, chiedo a Danilo di fermarci. Grazie alla connessione termonucleare del suo cellulare, troviamo il numero del mio meccanico. Lo chiamo. Lui mi tranquillizza: “E’ solo un problema di sensori, vai in tranquillità” mi dice lui. Io più che altro sono un po’ demoralizzato e rassegnato: ce la faremo davvero ad arrivare?

Ad un certo punto, secondo logiche a me ignote, sia il tachimetro che l’ABS riprendono a funzionare...mah!

La buona notizia invece è che l’interfono che ci siamo comperati ed installati (grazie alle superiori conoscenze termonucleari di Danilo) FUNZIONA, e funziona fino a circa 500 metri di distanza… quindi oggi ci siamo parlati un casino, intrattenendoci variamente per rompere la noia autostradale.

Ci fermiamo per la pappa in un tipico BurgherKing tedesco, in questa zona industrial-commerciale costruita nel nulla fuori dall’autostrada, vicino a Wurzburg, dove campeggia questo Kino3D a forma di suppostone gigante, orrido come solo certa architettura germanica sa essere (vedere foto).

Ci servono un bicchiere di kafe da 500 ml alla temperatura di 2500°K, che io riesco a bere in non meno di 15 minuti. Danilo abbandona.

Dall’alto della collina vediamo lampeggiare e sentiamo tuonare un temporale che ci passa vicino, senza bagnarci.

Riprendiamo l’autostrada, dove ci destreggiamo con maestria tra innumerevoli cantieri, “umleitung”e raffiche di vento a tratti decisamente toste.

Hotel Formula1 - Kassel. Check in automatizzato: carta di credito, codice prenotazione, la macchina sputa la tessera-chiave della camera: microscopica e senza bagno. Doccia e servizi igienici automatizzati in corridoio, molto puliti.

Siamo in ansia per la colazione: chi ci servirà il salame con i cetrioli?

Abbiamo le forze per uscire e facciamo un giro in centro: la città appare abitata da molti giovani, in piazza sembra esserci un raduno interplanetario di punk – dark – skinhead nerovestiti.Mai visti così tanti tutti assieme.

In generale la Germania mi appare uguale a se stessa, per come la conosco dagli ultimi 20 anni. In un certo senso la cosa mi rassicura.

TAPPA 3 - 2 AGOSTO 2008

 

2 Agosto 2008

SKANDERBORG - DK

 

 

 

 

TAPPA 3

Difficoltà: media

Tappa : 615 km

Progressivi: 1.508 km

 

PERCORSO

Kassel (D) – Hannover – Flensburg (DK) – Kolding – Skanderborg (DK)

 

TEMPO

Soleggiato, a tratti nuvoloso. Molto, molto vento.

 

TEMPERATURE

Miti, varibili tra 20°C e 24°C

 

 

 

 

 

Seduti in attesa della cena nell’unico ristorante aperto alle 20 di sera a Skanderborg, facciamo il riassunto di rito della giornata (il ristorante è “Tarantini”, il cognome dice qualcosa?).

Partiti di prima mattina da Kassel, ci buttiamo subito sulla A7 e in breve tempo ci troviamo imbottigliati nel traffico. Le code e gli slalom tra le auto ferme saranno il tratto dominante di buona parte della giornata.

Anche in Germania è il primo wochen-ende di Agosto e in tantissimi si muovono verso il mare. Peccato che il mare della Germania sia a Nord, non a Sud come in Italia, quindi ci pippiamo tutti i vacanzieri tedeschi fino a Flensburg... il traffico si allenta soltanto entrati in Danimarca.

La giornata è lunga e, per me almeno, piuttosto pesante. La schiena si lamenta spesso, facciamo una pausa pranzo e due pisolini ristoratori per sgranchirci le ossa e lasciare che il sedere riprenda la sua forma naturale.

La destinazione appare irraggiungibile. Non arriviamo mai. Chiusi nell’autostrada, nel traffico intenso... e poi le code a singhiozzo sono davvero snervanti.

A un certo punto un incidente blocca l’altro senso di marcia: ci sono già i soccorsi, 10 automezzi rossi, un grosso elicottero in mezzo alla strada... tutti colorati e lucidi come i giocattoli playmobil.

Fuori dalla strada selve di pale a vento altissime, tratto distintivo di tutta la pianura settentrionale della Germania e poi della piatta Danimarca.

Attraversiamo il gigantesco porto di Amburgo,poi passiamo nel tunnel sotto l’Elba. Superiamo anche il grandioso nord-ost see Kanal, in cui transitano navi mercantili gigantesche.

Superato un confine inesistente, la Danimarca appare una continuazione naturale della pianura appena ondulata della Bassa Sassonia. Brughiera, campi coltivati di frumento, mais e segale. Pascoli di mucche frisone. Pittoresco, ma alla lunga un po’ noiosetto.

A tenere sveglia l’attenzione ci pensa il vento, con le sue raffiche laterali insistenti, che ci obbliga ad una dose supplemetare di fatica per tenere le moto al loro posto in corsia.

Alla fine, comunque, arriviamo. Stracciatelli ma intatti.

 

A cena ci stanno servendo filetto di tacchino in salsa di pistacchi, con contorno di patate lesse, cornetti e sugo di pesto alla genovese + immancabile inslatina. Cucina italiana in DK.

Iniziamo a percepire la lunga giornata estiva scandinava: sono le 21.00 e c’è ancora molta, molta luce. Ma fa fresco... e in giro non c’è proprio nessuno.

Ah, il dessert: io mi ciuccio un cannolo siciliano, Danilo un babà al rhum.

 

 

TAPPA 4 - 3 AGOSTO 2008

 

3 Agosto 2008

SKAGERRAK -N

 

 

 

 

TAPPA 4

Difficoltà: bassa

Tappa : 204 km

Progressivi: 1.712 km

(escluso traghetto)

 

PERCORSO

Skanderborg (DK) - Ǻrhus – Hobro – Fjerntslev – Hanstholm (DK) -> Traghetto attraverso lo Skagerrak

 

TEMPO

Nuvoloso variabile, molto variabile, pioggia intensa a tratti lungo la strada. Sul traghetto rimane molto variabile e ventoso, meno piovoso.

 

TEMPERATURE

Fresche, varibili tra 17°C e 18°C . nn in mare.

 

 

 

 

 

Stanotte siamo stati svegliati da un temporale con pioggia molto forte. Al mattino ci alziamo alle 6.00 in punto con un tempo ancora scuro e nuvoloso. Piove a tratti, anche un po’ pesantemente.

La padrona del motel si chiama Mona, in danese non è una parolaccia. Il gentilissimo marito di Mona, da noi soprannominato Monello, ci prepara una degna colazione per le 7.00 dentro questa piccola cucina del motel, pulitissima ed arredata in perfetto stile minimal-scandinavo. I danesi sono naif: ieri sera Monello ci aveva detto di prendere pure quello che volevamo da bere o mangiare dal frigorifero e pagare lasciando le corone necessarie nell’apposito barattolo di latta sopra la mensola.

Alle 7.45 abbiamo rimontato tutti i bagagli sulle moto e partiamo sotto un cielo carico di pioggia, che puntualmente ci laverà fino ad Hanstholm.

Facciamo i 200 km fino al porto in due ore e mezza e ci sembra una bazzecola, come andare a fare la spesa all’esselunga, dice Danilo. Però è forse la prima tappa in cui comincio a sentire il fresco....

Hanstholm è un microvillaggio con un grande porto davanti. Facciamo velocissimamente il biglietto e ci mettiamo in coda per accedere al traghetto. L’ansia di arrivare in tempo ci ha fatto arrivare con almeno un’ora di anticipo, durante la quale facciamo conoscenza di una coppia di zurighesi davanti a noi, arrivati fino ad HH in treno, con la loro BMW R1200 GS Adventure (in assetto svizzero), che si faranno un bel giro della Norvegia meridionale, noi invece...

Ci imbarchiamo, il pancione del traghetto è dotato di pianali mobili interni vagamente inquietanti. Saliamo su questa rampa che ci porta ad un “soppalco” superiore, dove parcheggiamo assieme ad altre poche motociclette... e ad alcune bici!

Leghiamo le moto saldamente al pavimento (dopo dissimulati attimi di panico, davanti a queste cinghie dotate di misteriosi marchingegni a molla: come c@$$o si usano??), scarichiamo il bauletto di servizio e ci avventuriamo su per il traghetto. Cabina 4151. Non è SOTTO il ponte automezzi, come ipotizzato candidamente da Danilo, ma subito sopra, in posizione un po’ eccentrica rispetto al corpo centrale. C’è persino un oblò con vista... ciminiera del traghetto. Comunque, almeno, non è una cabina claustrofobica.

Ci cambiamo di corsa: sono le 11.41 e vogliamo vedere la partenza alle 12.00 dal ponte aperto superiore. Ci arriviamo giusto in tempo per veder salire, all’ultimo, una lunga colonna di mezzi militari NATO. Poi la saracinesca si chiude. Dopo poco compare questa squadriglia di giovani autisti scandinavi che anima il ponte della nave.

12.30 partenza (in ritardo?). Spuntino all’aperto e pranzo al chiuso.. si aveva un po’ fame. Poi Danilo in cabina a dormire ed io di nuovo sul punte a prendere sole e vento, a scrutare il blu del mare ed il grigio del cielo, con un bicchiere di caffè rovente tra le mani che mi salva dall’assideramento.

19.30 siamo seduti al ristorante “Little Italy”, mentre il traghetto si avvicina alla sua prima tappa, il porto di Eggersund: siamo già in Norvegia, lo Skagerrak è superato, viaggeremo tutta notte sotto costa.

TAPPA 5 - 4 AGOSTO 2008

 

4 Agosto 2008

ǺLESUND-N

 

 

 

 

TAPPA 5

Difficoltà: media

Tappa : 372 km

Progressivi: 2.084 km

(esclusi traghetti)

 

PERCORSO

Traghetto attraverso lo Skagerrak -> Bergen (N) – Førde - Ǻlesund (N)

 

TEMPO

Anche oggi estremamente variabile, tendente al bello. Più freddo di ieri.

 

TEMPERATURE

All’arrivo a Bergen 12°C, massima del giorno 21°C.

 

 

 

 

 

Il viaggio in traghetto è filato via liscio. Paesaggi spettacolari si sono susseguiti tutta la sera: la costa rocciosa e frastagliata della norvegia, i piccoli villaggi e le casette dei pescatori sulla riva, il cielo di tutti i toni del blu, del viola, dell’arancione e del grigio, nuvole di ogni forma e dimensione, il mare plumbeo, il vento e la pioggia. Il viaggio è valso la pena anche solo per vedere questo.

Dentro, un’orchestrina canta pezzi storici di musica pop... che vorremmo dimenticare prima possibile... diversamente dai soldatini in libera uscita, che che vagano in branchi per i salottini del ponte ristorante e bar.

La notte tentiamo di dormire, nonostante il rumore rimbombante dei motori tutto intorno non ci dia tregua.

Ci alziamo alle 5.30 e usciamo di nuovo a goderci il paesaggio attorno: un canale stretto tra le montagne, le casette per le vacanze in riva al mare. L’acqua metallica ed il cielo rosso per l’alba, nuvoloni rotolano veloci nel cielo. Fa un freddo pazzesco.

Attracchiamo nel porto di Bergen, Norvegia. Alle 7.00 in punto scendiamo sulla terraferma; parcheggiamo le moto al coperto e facciamo un giretto turistico della cittadina, piuttosto veloce a dire il vero, visto lo scarso entusiasmo del Bonada che, alle 7.15 sta già programmando il viaggio a seguire e mi entra in paranoia perchè teme che, arrivando troppo tardi ad Ǻlesund, potremmo morire di stenti e privazioni.

Riesco a trattenerlo e ci sediamo per una bella colazione verso le 9.00, non prima che io abbia iniziato a spendere le mie prime NOK in cazzate varie per turisti.

Alle 9.45 usciamo dal parcheggio diretti a nord, sulla E39. Ci aspetta una strada tutto sommato buona, costellata da altri paesaggi mozzafiato: il vento veloce sposta le nuvole e la luce cambia in continuazione, adesso verdissimo, adesso bianco e nero!

Lungo il percorso ci aspettano 4 attraversamenti di fiordi con il traghetto, il sistema è molto collaudato e veloce. Circa 50 NOK ogni attraversamento. Attraversiamo il Sognefjord, il fiordo dei fiordi.

Alle 13.30 costringo Danilo ad una sosta per fare riposare la schiena dolorante e mangiare qualcosa. Ci facciamo pure una piccola spesa in previsione della cena e della colazione in campeggio. Danilo è nervoso: ha paura di arrivare tardi e già teme che, per colpa del mio hamburgher, finiremo a dormire sotto un ponte... ho scoperto il suo punto debole!

In avvicinamento ad Ǻlesund vediamo le prime cime innevate, da cui scendono ancora torrenti e cascate altissime.. da noi la neve è ormai un ricordo, qui forse tra poche settimane già ricomincia.

Alle 19.00 arriviamo e, al primo colpo, troviamo una camera con bagno e cucina in questo campeggio così-così con vista fiordo/autostrada.

Inauguriamo il set campeggio ed intacchiamo le riserve alimentari, Danilo prepara una cenetta a base di tonno sottolio, carne in scatola, pomodorini, caffè, acqua e whisky.

Alle 22.00 siamo qui sulla veranda a fare il punto, il cielo è ancora molto chiaro.

TAPPA 6 - 5 AGOSTO 2008

 

5 Agosto 2008

TRONDHEIM-N

 

 

 

 

TAPPA 6

Difficoltà: media

Tappa : 300 km

Progressivi: 2.384 km

(esclusi traghetti)

 

PERCORSO

Ǻlesund (N) – Molde – Skei – Orkanger – Trondheim (N)

 

TEMPO

Pioggia battente e cielo pesante al mattino. Poi si apre fino a diventare sereno e soleggiato all’arrivo.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 14°C, massima del pomeriggio 22°C.

 

 

 

 

 

Questa mattina ci svegliamo sotto una pioggia battente. Il cielo è nero e pesante in ogni direzione, senza tregua. Carichiamo le moto sotto l’acqua, facciamo colazione chiusi in camera con gli avanzi della cena di ieri (stesso prosciutto, stesso pane, stessi pomodorini). Visto il tempo che non lascia speranze, decidiamo di inaugurare le tute antipioggia. Io mi terrò su la mia per tutto il giorno, con grande soddisfazione: è stato un bell’acquisto, grazie Danilo!

Scoraggiati dal meteo e considerato che domani ci aspetta una tappa impegnativa, decidiamo di rinunciare al “Trolstigen” (suggestivo percorso di montagna della zona) e di andare a Trondheim per la strada più breve possibile (280 km contro 430 km)... magari il “Trolstigen” lo facciamo un’altra volta.

Lungo il percorso altri due attraversamenti con il traghetto.

Ci fermiaimo per la pausa pranzo e facciamo la spesa in un supermercato sulla strada, dove comperiamo pane con i semi di girasole, salame affettato, salsa bernese con pezzi di prosciutto, acqua, due sfogliatine con la crema, caffè caldo.

Seduti fuori al sole ci spogliamo della tuta e mangiamo davvero come due re. Ci riposiamo e intanto diamo pure da mangiare ad un intero stormo di uccellini norvegesi.

Oggi abbiamo attraversato il primo ponte a pagamento e, avvicinandoci alla città, attraversiamo tratti di superstrada ed autostrada a pedaggio: scopriamo che sono tutte gratuite per le moto, ma vieni!!

Arrivati a destinazione nel pomeriggio, andiamo alla ricerca di un posto per dormire. Al primo campeggio hanno soltanto da offrirci un posto tenda, al successivo, senza troppi problemi, ci danno questa “cabin” vista mare all’orizzonte e senza bagno. Scarichiamo le moto, iniziamo a liberare il contenuto delle valigie ... e ancora non si capisce come tutta questa roba che ci siamo portati possa rimanere chiusa in 4+4 borse durante il viaggio.

Visto il sole e la temperatura mite, ci mettiamo il costumino e scendiamo in spiaggia. Danilo si sdraia al sole e io oso: un po’ alla volta entro in acqua... acqua che non è fredda, di più, mi fa male ai piedi e alle gambe per quanto è fredda. Me la spruzzo un po’ addosso e poi mi tuffo! Una volta dentro non è malissimo, nuoto due minuti per entrare nella storia e poi esco. In pochi secondi la pelle inizia a pizzicare e brucia ovunque, una sensazione stranissima.

Alla sera giro turistico per la città di Trondheim, antica capitale della Norvegia, che si rivela un centro di notevole interesse storico ed architettonico.

Cattedrale gotica di pregio (la più settentrionale d’Europa), costruzioni coloratissime su palafitte al bordo del canale nel vecchio porto assieme ad edilizia moderna e contemporanea di gusto molto... scandinavo (ma va?)

A cena mangiamo in un ristorantino carino, il “Kaktus”, che come tutti i ristorantini scandinavi un po’ fighetti propone un menù italiano, guarda un po’.

Noi optiamo per il salmone arrosto con contorno di patate lesse.

TAPPA 7 - 6 AGOSTO 2008

 

6 Agosto 2008

MO-I-RANA-N

 

 

 

 

TAPPA 7

Difficoltà: media

Tappa : 475 km

Progressivi: 2.859 km

 

PERCORSO

Trondheim (N) – Steinkjer – Grong – Møsjoen – Mo-I-Rana (N)

 

TEMPO

Al mattino coperto con pioggerella sottile, nel pomeriggio si apre ed esce il sole.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 14°C, massima del pomeriggio 22°C.

 

 

 

 

 

Ormai abbiamo capito e ci adeguiamo: partiamo sotto l’acqua e confidiamo in un po’ di sole al pomeriggio. Anche stamattina tuta antipioggia, non tanto per la pioggia che non è tantissima ma per proteggerci dall’aria fredda del mattino.

Prima tappa spuntino con panino di frittata congelata+bacon e caffè rovente. Si cercava un panino con il salmone ma non c’era... (+150 km)

Seconda tappa spuntino in riva al fiume. C’è un bel sole caldo e ci stendiamo all’aria per un pic-nic in piena regola. Danilo si sbiotta e da spettacolo in mutande di fronte ad una famigliola con pargoli che finge indifferenza. Siccome la roccia dove ci siamo sdraiati è troppo dura e tira vento (?), ci spostiamo su uno spiazzo erboso protetto più a fianco, dove Danilo sente l’afa e gli manca l’aria.... (+300 km)

Terza tappa per benzina e spesa per la cena e la colazione, un po’ prima dell’arrivo (+450km).

Oggi siamo tutti e due abbastanza in vena e riusciamo a spararci questa tappona senza troppa fatica, nonostante stamattina il mio mal di schiena mi avesse fatto partire un po’ in apprensione. Dopo 400 km inizio piuttosto a sentire male al sedere!! Da due giorni ho anche un leggero indolenzimento ai muscoli interni delle cosce.

Oggi il paesaggio si è un po’ diversificato: dalle cime alte e innevate di ieri a montagne più morbide e meno boschive. La vegetazione si stà diradando e le cime sono più brulle, coperte appena dall’erba. Nelle valli tanti campi di grano maturo. Macchie di fiori violetti e color crema ovunque. Paesaggio più colorato e vario delle foreste compatte di ieri.

Troviamo un campeggio 20 km dopo Mo-i-Rana. Con queste hytte minuscole e molto pittoresche, in fila sopra l’alta sponda di un grande fiume. Scendo in perlustrazione sul greto del fiume, se non fosse per le montagne attorno potrebbe essere l’Adda che scorre in pianura dalle mie parti... ha lo stesso odore, lo stesso colore, le stesse pietre bianche levigate. Quasi quasi faccio il bagno... No! Danilo stà già smanettando sul microfornello e prepara la pappa. Mentre l’acqua per la pasta si scalda, ci facciamo una doccia veloce (10 NOK per 5 minuti di acqua calda).

Ceniamo sul microtavolo nella microcucina della microcasetta con mezze penne al sugo bianco di tonno e olive, salmone norvegese affumicato, pane, insalata e caffè.

Mentre scriviamo il microresoconto sul microtavolo, tisana “Lampone&Echinacea”, che ci siamo portati da casa, eh eh.

TAPPA 8 - 7 AGOSTO 2008

 

7 Agosto 2008

MOSKENES – ISOLE LOFOTEN -N

 

 

 

 

TAPPA 8

Difficoltà: bassa

Tappa : 236 km

Progressivi: 3.095 km

(escluso traghetto)

 

PERCORSO

Mo-I-Rana (N) – Fauske – Bødo -> traghetto verso le isole Lofoten – Moskenes (N)

 

TEMPO

Al mattino molto coperto con pioggia sottile a tratti. Nel pomeriggio migliora. Lungo la traversata ventosissimo e mare un po’ mosso.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 10°C, massima a Bødo 16°C. Minima alle Lofoten 12°C.

 

 

 

 

 

Ci svegliamo nella nostra microcasa nella prateria sotto un cielo basso e grigio. Piove a tratti mentre facciamo colazione e poi ricarichiamo le moto.

Mentre finisco di indossare la tuta antipioggia, Danilo va a restituire le chiavi con la moto che, parcheggiata davanti alla recepsjon, cade a terra per via del cavalletto malposto. Non lo si può lasciare solo un attimo...

Per fortuna nessun danno, soltanto un po’ di fango sul bauletto laterale sx, che ha attutito la caduta sullo sterrato del viale.

Partiamo e dopo circa 60 km facciamo tappa alla mitica cupola del Circolo Polare Artico, dove il sottoscritto spende un capitale in souvenirs e ci compriamo gli immancabili attestati di passaggio !! . Dopo una lunga sessione fotografica incontriamo tre italiani che viaggiano su 2 moto IDENTICHE alle nostre (R1200GS gialla e nera, una R1200GS Adventure nera e bronzo), caricate nello stesso modo. Ci fermiamo a fare due parole: loro provengono da nord, a Capo Nord hanno trovato un tempo orrendo, una nebbia fittissima e molto freddo...praticamente NON hanno visto nulla...se non nebbia nebbia e ancora nebbia attraverso il casco che non hanno osato togliere dal freddo !!! speriamo che a noi vada meglio! Poi passiamo alle esperienze di vita vissuta sulle reciproche moto e va via un’altra mezz’ora buona. Ci salutiamo, entriamo a berci un caffè caldo e poi di nuovo in moto.

Si è fatto tardi, dobbiamo prendere il traghetto a Bødo alle 15.00 e dobbiamo fare ancora 150 km. Li facciamo senza ulteriori soste e alle 13.30 siamo in coda all’imbarco del traghetto per Moskenes.

Salendo verso il circolo polare il paesaggio è cambiato ancora, diventando sempre più brullo. Allo cupola solo erba stentata, muschi e licheni, niente più alberi. Prima di arrivarci, superiamo un meraviglioso bosco di betulle, “bonsaizzate” dal freddo e dal vento. Quando vedi luoghi come questi capisci il perchè di tutta la mitologia nordica. Un bosco come quello non può non essere abitato dagli elfi e dalle fate.

In attesa di salire sul traghetto per Moskenes conosciamo una coppia di trentini di Trento, il Lorenzo e l’Antonia, che viaggiano su una Varadero. Attaccano bottone e ci teniamo compagnia per tutta l’attesa prima e buona parte del viaggio dopo. Coppia molto brillante, cinquantenni, hanno deciso di partire per Capo Nord in tre giorni e viaggiano praticamente senza bagaglio. Un po’ come noi, che abbiamo organizzato il viaggio in 6 mesi e ci siamo portati appresso anche la pentola a pressione...

La traversata è un po’ noisetta (pensavamo durasse 3 ore, invece scopriamo che ce ne vogliono 4), al coperto non ci sono posti a sedere, quindi facciamo buona parte del viaggio seduti fuori, al sole e al vento gelido, ciacolando con i nostri nuovi amici sopra i massimi sistemi. A metà della traversata il mare inizia a gonfiarsi e il traghetto rolla un po’... ma niente di tragico, la cosa non ci impedisce di mangiare un panino freddo con una tazza di caffè che si raffredda nel bicchiere a velocità impressionante.

L’avvicinamento alle isole offre uno spettacolo imponente. All’orizzonte una sequenza di cime aguzze, nere e brulle, che escono dall’acqua come i denti di un pescecane.

Continua a tirare un vento gelido che toglie il respiro: credo che sulle Lofoten faremo una gita stupenda.

TAPPA 9 - 8 AGOSTO 2008

 

8 Agosto 2008

SORTLAND – ISOLE VESTERÅLEN - N

 

 

 

 

TAPPA 9

Difficoltà: bassa

Tappa : 260 km

Progressivi: 3.355 km

 

PERCORSO

Moskenes (N) – Leknes – Svolvær – Fiskebøl – Sortland (N)

 

TEMPO

Oggi la giornata prometteva bene, invece... Un po’ di sereno al mattino, poi sempre molto coperto e ventoso con qualche spruzzatina di pioggia. Molto freddo.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 9°C, massima del primo pomeriggio 12°C.

 

 

 

 

 

Ieri sera arrivati alle Lofoten alle 19.00 ci diamo subito da fare per trovare un posto dove dormire. Al secondo colpo troviamo questa splendida “Rorbu” (casa dei pescatori) poco dopo Moskenes. Appartamentino splendido in casa privata con vista sul mare, sulla montagna, sul villaggio dei pescatori. Tutto in un colpo solo. E’ semplicemente magnifico, incantevole. Fa un freddo pazzesco, l’aria e l’acqua del  mare sono incredibilmente trasparenti. Colonie di gabbiani. Qualcuno pernotta sul tetto della nostra rorbu, allietandoci con versacci vari per tutto il tempo.

Al mattino partiamo verso nord, lungo la strada dorsale delle Lofoten con un bel solino tiepidino... ma dura poco. In un paio d’ore il tempo si rovina e dobbiamo mettere la tuta antipioggia. Nuvoloni bassi e minacciosi, prova a piovere ma non dura molto.

Le isole sono un susseguirsi di paesaggi da cartolina, ci fermiamo spesso a fare fotografie, combattendo con la voglia di andare oltre all’imbocco di ogni curva.

Le cime sono aguzzissime, disabitate dagli uomini e credo anche dagli animali, spesso nascoste dai nuvoloni che ci corrono sulla testa. Qualcuna ha ancora residui di neve in qualche anfratto in ombra. Il gioco delle ombre crea contrasti davvero drammatici su queste rocce scure, nere, grigie e a volte verdastre. Verso il mare il paesaggio si addolcisce leggermente. Pendii di detriti, piccole pianure coltivate su cui sorgono villaggi, qua e là tante casette isolate (chissà chi le abita, ci chiediamo spesso). E poi la costa: uno sviluppo tortuosissimo che non permette mai di capire se stai attraversando un fiordo o passando all’isola successiva. Coste rocciose ma anche tante piccole insenature con spiagge di sabbia bianca bagnate da un’acqua cristallina. Il mare è lo stesso dei caraibi. La differenza la fa solo la temperatura....

In una tappa fotografica incontriamo una coppia di norvegesi di Trondheim. Lei scende sulla spiaggia, si spoglia e fa il bagno! Scambiamo due parole in inglese... lei è pazza. Il suo ragazzo la fotografa mentre sorge dalle acque del mare di Novegia come una venere vichinga.

Più avanti percorriamo il primo tunnel sotto un fiordo. Il freddo è pungente e continuo per tutto il giorno. Pranziamo tardi poco prima di Sortland.

Percorriamo gli utlmini 30 km di questa strada nuovissima che completa la dorsale verso nord passando per l’interno senza incontrare nessun segno di vita umana: niente case, niente aree di servizio, niente chioschi. Un camionista ci vede intenti a consultare una mappa e si ferma per sapere se abbiamo bisogno di aiuto.

A Sortland troviamo una hytte per 4 persone, un po’ caretta, 1700 nok (circa 190 euro)  per due notti. Ma siamo stanchi e ci fermiamo. Dopo un riposino e una doccia calda, usciamo in città per fare un po’ di spesa. Cerchiamo “il centro”, dei “negozi”.

Non troviamo nulla di tutto ciò. Il centro si riduce ad una strada principale con alcuni centri commerciali e qualche vetrina triste ed improbabile. Sono le 17.30, è tutto chiuso. Nessuno in giro. La strada appare desolata e disabitata all’inverosimile. Scappiamo in un supermercato, dove scopriamo che a questa latitudine la frutta e la verdura costano così care che mele e cetrioli si comprano al pezzo, non al chilo.

TAPPA 10 - 9 AGOSTO 2008

 

9 Agosto 2008

SORTLAND – ISOLE VESTERÅLEN - N

 

 

 

 

TAPPA 10

Difficoltà: bassa

Tappa : 275 km

Progressivi: 3.630 km

 

PERCORSO

Sortland (N) – Sortland (N)

 

TEMPO

Stabilmente coperto e freddo. A tratti ventoso. Niente pioggia ma scarsissimo sole.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 9°C, massima del primo pomeriggio 12°C.

 

 

 

 

 

Questa mattina ci muoviamo sernza bagagli, visto che torneremo a dormire  nella stessa hytte di ieri... così superleggeri ci sembra di guidare due scooter!

Abbiamo programmata un giro integrale dell’isola di Langøya, la principale del gruppo delle isole Vesterålen, la prosecuzione settentrinale delle Lofoten attraversate ieri. Insomma, faremo 300 km di puro turismo.

Anche se il tempo non ci aiuta: la giornata inizia grigia e fredda e rimane tale per tutto il tempo. Giriamo piuttosto coperti, anche per testare l’abbigliamento della tappa di domani, che sarà davvero impegnativa. L’isola ha le stesse caratteristiche delle Lofoten: cime altissime e brulle, una costa molto frastagliata lungo cui si susseguono scogliere, spiagge, acquitrini.

Raggiungiamo alcuni villaggi isolatissimi, probabilmente abitati durante la stagione della pesca, ma ora tristemente abbandonati. Scopriamo che da alcuni partono gite in barca che portano i turisti al largo per vedere le balene, non si capisce se le gite sono attive anche in questa stagione, ma il prezzo e il clima troppo artico ci fanno desistere dall’approfondire l’argomento. Magari la prossima volta, arrivando qui a giugno e non ad agosto.

Ci lanciamo, per la prima volta, in alcuni chilometri di sterrato... ma lo facciamo molto, molto tranquilli... siamo a 3.500 km da casa e non possiamo permetterci di cadere priprio qui!

Su questa isole, se possibile, tutto appare più isolato e difficile che sulle Lofoten. Ci sono villaggetti di 20 case, isolati tra loro da 15, 20 chilometri di puro nulla. Ci chiediamo in continuazione come si possa vivere qui. Soprattutto in inverno !!

Su tutta l’isola troviamo forse 2 negozi che vendono alimentari. Qui tutta la vita sociale sembra ruotare attorno alle aree di servizio per il carburante: sono sempre aperte, dentro ci si trova di tutto, persino delle persone.

In quella dove ci siamo fermati per la pausa pranzo erano presenti nell’ordine: spazio articoli per auto, piccolo fast-food con rivendita caramelle sfuse, minimarket, ferramenta, negozio per articoli sportivi, ufficio postale. Il tutto in 100 mq.

La secondo domanda della giornata è: ma se a metà agosto qui ci sono già soltanto 9°C, che temperatura ci sarà tra 5 mesi, a metà gennaio?

Oggi ho raccolto parecchi fiori con l’idea di essiccarli. Vedremo se ce la faccio.

TAPPA 11 - 10 AGOSTO 2008

 

10 Agosto 2008

ALTEIDET - N

 

 

 

 

TAPPA 11

Difficoltà: media

Tappa : 505 km

Progressivi: 4.135 km

(escluso traghetto)

 

PERCORSO

Sortland (N) – Bjerkvjk – Nordkjosbotn – Lyngseide – Orderdalen – Alteidet (N)

 

TEMPO

Mattino sereno. Si rovina quasi subito dopo la partenza. Il sole torna nel pomeriggio. Molto freddo tutto il dì.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 8°C, massima del primo pomeriggio 12°C.

 

 

 

 

 

Partiamo di buon mattino senza fare colazione in casa, per guadagnare un po’ di tempo vista la lunga tappa che ci attende. Entusiasti perchè c’è il sole e il cielo appare sereno fino all’orizzonte.

Ma dura poco. Dopo 20 km entriamo nell’ombra dei soliti nuvoloni bianchi, grigi e neri arrivati chissà da dove, e ci restiamo per tutta la mattina ed oltre. Riusciamo a schivare la pioggia e ci limitiamo a viaggiare su un asfalto perennemente bagnato.

Ci fermiamo per la colazione in un hotel-ristorante con vista sullo spettacolare ponte di Steinsland, che collega l’ultima isola delle Vesterålen, Hinnøya, alla terraferma. Diversamente da quanto accade in Italia, hotel e ristoranti offrono spesso menù-colazioni al buffet (che poi assomigliano ai menù-pranzo o ai menù-cena, visto che qui mangiano gli stessi sandwich con frittata e bacon congelati ad ogni ora del giorno e della notte, ma va bene così).

Anche oggi il freddo si fa sentire: viaggiamo in tenuta prettamente invernale. Io ho aggiunto l’imbottitura interna della giacca e indosso un bel maglione di lana, viaggio con le manopole riscaldate accese e... sono in un equilibrio termico ancora piuttosto precario.

Arrivati sulla terraferma entriamo nella regione del Troms, che ci regala scenari splendidi in successione. Immensi boschi di betulle (sempre piuttosto bonsaizzate dal vento freddo) che arrivano a pochi metri dal pelo dell’acqua dei fiordi. Sul traghetto da Lyngseide a Orderdalen ci godiamo lo spettacolo inatteso dei ghiacciai perenni che scendono dalle vette del Lyngfjellan, in questo contrasto bianco e nero accentuato dal controluce. Incredibilmente, sulla sponda ci aspettano prati verdi e fioriti, illuminati dal sole. Costeggiamo l’immenso Kvænangen, un fiordo molto frastagliato e costellato di isole piatte che, visto dall’alto della strada, regalano un paesaggio-patchwork da aggiungere all’elenco delle cose mai viste.

Incrociamo mille cartelli di “attenzione alle renne” o “attenzione alle alci”, ma non vediamo né le une né le altre. Solo moltissime pecore. Siamo piuttosto delusi.

In alcune aree di sosta iniziamo ad incontrare dei punti di vendita di articoli suomi, costruiti a mò di tenda innuit (che poi sarebbe una tenda di pelle come quella degli indiani). Dentro solo paccottiglia desolante. Comprerei piuttosto una belle pelliccia di renna, se soltanto sapessi dove metterla e, soprattutto, se sapessi cosa farmene una volta a casa...

Allora compero una porzione di “Tørrfisk”, una sorta di snack artico costituito da brandelli di pesce secco in sacchetto. Molto gustoso e decisamente proteico. Ne porgo un pezzo a Danilo, che ne sente l’odore e gli viene da vomitare. Proseguiamo sulla strada per Alta ma i chilometri percorsi oggi sono davvero tanti (Sarebbero dovuti essere 560) , e soprattutto sono molte curve e strade non proprio scorrevoli. Non siamo sicuri di arrivare in orario utile al Alta per cercare anche una sistemazione per la notte e cosi ci fermiamo 60 km prima quando ormai sono le 19.00, più che altro per il timore che essendo poi troppo tardi non si  trovino più campeggi aperti. Ci fermiamo cosi ad Alteidet nel primo campeggio che ci ispira, proprio in riva al fiordo. Prendiamo una casa nel campeggio molto grande, 8 posti letto, ha cucina, due bagni , due camere, salotto. Il tutto ci costa 800 Nok. Mentre disfiamo i bagagli arrivano al campeggio due motociclisti italiani (campani); Loro oggi hanno percorso 800 km di ritorno da Caponord… praticamente le moto vanno da sole !!  due chiacchiere… e poi noi Doccia…cena… e nanna… siamo cotti !!

TAPPA 12 - 11 AGOSTO 2008

 

11 Agosto 2008

SKARSVǺG – ISOLA MAGERØYA - N

 

 

 

 

TAPPA 12

Difficoltà: media

Tappa : 330 km

Progressivi: 4.465 km

 

PERCORSO

Alteidet (N) – Alta – Oldefjord – Nordkapp – Skarsvåg (Nordkapp – Skarsvåg) (N)

 

TEMPO

Siamo audaci e la fortuna ci aiuta: giornata soleggiata e tiepida da mane a sera. Vento potente.

 

TEMPERATURE

Minima del mattino 15°C, massima del primo pomeriggio 17°C. (7°C nella galleria sotto il mare)

 

 

 

 

 

Oggi è il grande giorno. Today is the day.

Questa mattina partiamo inaspettatamente presto, in un’aria inaspettatamente tiepida e con il sole che ci bacia in fronte. Ma non ci caschiamo più, quindi partiamo comunque ben coperti come ieri.

In realtà oggi il tempo tiene. Il sereno ci accompagna fino a sopra le stupende alture dello Skaiddeduottar, dove troviamo un vastissimo altopiano d’alta motagna... a solo 600 metri s.l.m. L’amplissima valle è sferzata da un vento fortissimo, l’ampiezza del paesaggio ci lascia senza fiato e ci fermiamo più volte a fare fotografie.

Oggi è stata la giornata delle renne. Eravamo ormai persino scocciati di averle viste soltanto sui cartelli stradali ... ma oggi ce ne siamo tolti la voglia!!

Il primo incontro poco prima di arrivare ad Alta: sembrano una piccola mandria di femmine con una cucciolata. Poi un maschio, isolato poi...da qui in avanti ne abbiamo incontrate ovunque, le ultime poco fa passeggiavano per le strade del villaggio di Honnisvåg, brucando i fiori nei giardini delle case.

Sono animali strani. Hanno le dimensione dei daini.. dei cervi, un pelo dal bruno scuro al bianco, zampe ridicole con zoccoli molto, molto larghi (penso per non affondare nella neve) ma soprattutto un incredibile impalcato di corna.

La cosa strana è che in alcune di loro un corno laterale tende a ripiegarsi in mezzo e a produrre una specie di cresta centrale , sagomata sopra il muso, per cui i maschi più sviluppati tendono ad apparire “tricornuti”.

L’ultimo tratto di strada, che costeggia il lunghissimo Porsangenfjord, sembra davvero non finire mai. La strada è stretta, ci troviamo davanti carovane di camper italiani lentissimi che non riusciamo a superare... poi le renne ... insomma 80 km lunghissimi.

Poi inaspettato il tunnel sotto il mare! La Norvegia continentale è finita, scendiamo 280 m sotto il livello del mare in questo budello gelido e umido... riemergiamo sull’isola di Magerøa, paghiamo un bel pedaggio per il tunnel e…. oddio siamo davvero quasi arrivati !!!

La strada inizia a salire, salire in questo paesaggio che sembra di altissima montagna, anche se non lo è. Non ci sono più alberi da un pezzo, solo erba, erica bassissima, muschi e licheni. Renne edaltra erica.

Arriviamo in cima. Paghiamo il pedaggio (si, per arrivare in fondo alla strada con un mezzo a motore bisogna pagare pedaggio, pero’ il biglietto vale due giorni…). Parcheggiamo le moto in questo enorme spiazzo sterrato, ci incamminiamo verso il promontorio a piedi.

Ho i brividi e un nodo allo stomaco. Non per il freddo ma per l’emozione.

Siamo arrivati. Sono le 11.30 del mattino..il cielo terso… un vento gelido ci attraversa il corpo, poca gente… vaga qua e la.. le solite foto di rito, il promontorio, il panorama sul mare di Barents, il mappamondo.. la visita al centro costruito li proprio sul promontorio, un bar con vetrata panoramica, dove ogni sera a mezzanotte e’ possibile brindare con champagne godendosi lo spettacolo del sole di mezzanotte, un ristorante panoramico a 360°, e poi ancora un cinema che proietta in varie lingue un interessante filmato sulle 4 stagioni di Caponord, il consueto angolo dei souvenir (che prezzi !!) e un percorso sotterraneo che illustra la storia di Caponord. Il centro e’ aperto 24 ore su 24… praticamente una slot machine “spenna turisti”  !! tutto costa l’inverosimile…ma siamo a Caponord, nessuno ci fa caso piu’ di tanto.

Non sappiamo che fare, in effetti in poco più di due ore abbiamo girato tutta la “rupe”, siamo indecisi se partire e prendere la via del ritorno o se fermarci una notte per goderci anche lo spettacolo notturno (il sole di mezzanotte al 12 di agosto non lo si vede piu’, pero’ lo spettacolo notturno dev’essere comunque molto intenso). Decidiamo di fermarci, anche per sfruttare il biglietto d’ingresso che vale appunto..2 giorni !!

Torniamo al villaggio di Skardsvag, prendiamo una simpatica hitter in un campeggio che offre solo sistemazioni in casette in legno. La casa e’ molto accogliente e calda, tutta in legno, cameretta, cucinino, bagno.

Piccolo riposino pomeridiano, fugace cenetta a base di trenette al pesto..quindi ci prepariamo per tornare alla rupe. Danilo si veste molto free….jeans e scarpe da tennis, io tuta in pelle, stivali da moto e guanti !! sono le 22.30, siamo nuovamente qui…. Lo scenario e’ notevolmente mutato : decine di camper parcheggiati, pulman da ogni nazione, e ancora moto, biciclette, auto… centinaia di persone si alternano sotto il mappamondo per uno scatto ricordo. Il sole ancora alto regala panorami da cartolina.

Attendiamo che il sole scompaia sotto l orizzonte, sono le 23.20 il vento e’ sempre più gelido, ci rifugiamo nel bar, dove ci godiamo per la modica cifra di 19 euro, due caffe’ e due fette di torta; danilo approfitta della connessione wi-fi gratuita del centro per inviare alcune mail e consultare il meteo. Io mi dedico alla compilazione delle “200” cartoline da spedire  !!

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