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Il Viaggio di Ritorno

Nordkapp 2008

TAPPA 13 - 12 AGOSTO 2008

Nuova pagina 1

 

12 Agosto 2008

INARI - FIN

 

 

 

 

TAPPA 13

Difficoltà: media

Tappa : 370 km

Progressivi: 4.835 km

 

PERCORSO

Skarsvåg (N) – Oldefjord – Lakselv – Karasjok – Karigasniemi (FIN) – Kaamanen – Inari (FIN)

 

TEMPO

Oggi paghiamo per il sole di ieri. Tempo coperto tutto il giorno, pioggia intermittente, vento teso a tratti.

 

TEMPERATURE

Minima 11°C, massima 15°C (7°C nella galleria sotto il mare)

 

 

 

 

 

Stamattina partiamo con comodo, viste le ore piccole di ieri notte. Siamo “intutati” perchè cade una pioggerella sottile, neppure troppo fastidiosa.

C’è ancora il forte vento di ieri notte che ci accompagnerà fino al rientro sulla terraferma.

Appena dopo la partenza, il Bonada accusa dei dolori renali e paventa una colica. Siamo in mezzo alle montagne, sotto la pioggia: l’eventualità atterisce tutti e due. Ci fermiamo in modo che possa slacciare la fascia addominale, che forse è un po’ troppo stretta. Ripartiamo. Dopo pochi chilometri ci rifermiamo. Danilo si sente sudare, gli gira la testa... siamo sempre nel nulla di Magerøya e mi spavento molto. Cosa fare? Adesso ha pure la nausea... Ad un certo punto Danilo scompare dietro un dirupo e, per fortuna, mi ritorna rinato.

Si è trattato di un bel colpo di diarrea, esaurito il quale Danilo torna a nuova vita.

Ripartiamo, cantando sotto la pioggia.

Rifacciamo tutta la costa del Porsangenfjord verso sud, incontrando renne in ogni dove. Quando il fiordo finisce, finisce anche la Norvegia che abbiamo conosciuto fino ad ora. Cambia tutto. L’entroterra del Finnmark appare già un antipasto delle lande finlandesi a svedesi che verranno.

Un’ondulazione continua, su e giù di poche centinaia di metri, ricoperta fittamente di boschi di betulle nane piuttosto stentate. Strade rettilineee per chilometri senza ostacoli, che salgono e scendono come piste delle montagne russe.

Nessun segno apparente di vita umana.

Solo renne birichine.

Il cielo è bassissimo. Le nuvole cariche di pioggia sono pochi metri sopra le nostre teste fino al ristrettissimo orizzonte. Il paesaggio è, nell’insieme, di una monotonia e di una malinconia che fanno quasi male.

Entriamo in Finlandia attraverso un piccolo posto di frontiera totalmente deserto.

La stessa desolazione continua oltre, inalterata.

Arriviamo ad Inari, meta agognata che alla fine dei conti si rivela essere uno scarno villaggio sulla costa dell’omonimo, rinomatissimo, lago.

Troviamo la solita “cabin” senza bagno ne cucina, per un sovrapprezzo di 5 euro abbiamo la vista lago... potevamo risparmiarceli che era meglio.

Spendiamo altri soldi in gadgets finnici dentro un gigantesco negozio di articoli per turisti... assomiglia vagamente alla drogheria della casa nella prateria...

Ceniamo in questo “Inari Hotelli” dove incrociamo una comitiva di italiani che partecipano ad un tour organizzato in moto (di quelli voi-guidate-la-moto-noi-vi-portiamo-i –bagagli-in-auto) e pernotteranno qui.

Gli sguardi increduli ed i commenti sarcastici lasciano trasparire un sentimento meno indulgente del nostro verso la desolazione del luogo e la gentilezza spartana degli indigeni. Provo fastidio per la loro boria e pena per la loro incapacità di vivere.

Danilo si sbafa un piatto di trota e salmone, io un piatto di renna. Beviamo persino due birre!! Dopo 10 giorni di Norvegia, ci godiamo un posto dove si bevono alcolici ed esiste il servizio al tavolo.

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TAPPA 14 - 13 AGOSTO 2008

Nuova pagina 2

 

13 Agosto 2008

TÖRE - S

 

 

 

 

TAPPA 14

Difficoltà: alta

Tappa : 520 km

Progressivi: 5.355 km

 

PERCORSO

Inari (FIN) – Ivalo – Sodankylä – Rovaniemi – Tornio – Haparanda (S) – Töre (S)

 

TEMPO

Pioggia sempre. Forte. Con una pausa di un’oretta mentre siamo a Rovaniemi.

 

TEMPERATURE

Minima 15°C, massima 20°C.

 

 

 

 

 

Oggi sono stanco, sfinito e scoglionato. Poca voglia di scrivere. L

Troppa pioggia. Troppi chilometri. Troppo Danilo.

Ho visto poco, troppo concentrato a guidare nella pioggia.

Quando piove così non c’è tecnologia che tenga: casco appannato e fradicio dentro, acqua che scende verso la schiena e sale dalle gambe sotto la tuta. Guanti inzuppati che quando te li togli non rientrano più. Occhiali bagnati e appannati senza speranza di asciugarli...

La Finlandia non esiste.

Persino Rovaniemi appare a stento una città. E danilo mi costringe a pranzare al ristorante della stazione ferroviaria... (SOLO PERCHE LA CASA FDI BABBO NATALE ERA COMPLETAMENTE ESAURITA)

Dove e come vivono questi finlandesi?

Al Napapijri molta delusione. Un gigantesco centro commerciale ripieno di tonnellate di prodotti finto-artigianali per turisti. Musica natalizia a Ferragosto: straniante.

Nulla a che vedere con l’atmosfera di frontiera del Polar Cirkel norvegese.

Arriviamo al campeggio di Töre fradici sotto una pioggia battente e ho soltanto voglia di stare da solo. Spero che domani vada meglio.

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TAPPA 15 - 14 AGOSTO 2008

Nuova pagina 3

 

14 Agosto 2008

HARMǺNGER - S

 

 

 

 

TAPPA 15

Difficoltà: alta

Tappa : 625 km

Progressivi: 5.980 km

 

PERCORSO

Töre (S) – Luleå – Umeå – Härnösand – Harmånger (S)

 

TEMPO

Molto nuvoloso con sole a tratti. Molto variabile nel tardo pomeriggio con qualche pioggia isolata e breve. Vento, molto vento e molto teso.

 

TEMPERATURE

Clima mite. Minima 15°C, massima 21°C.

 

 

 

 

 

Oggi lunga tappa di trasferimento, riusciamo a recuperare i chilometri che ieri abbiamo rinunciato a fare perchè sfiniti dalla pioggia e gliene mettiamo sopra alcuni aggiuntivi, rispetto alla tappa prevista che era Härnösand.

Se ieri è stata la prova della pioggia, oggi è stata senz’altro la prova del vento. Vento che spira molto forte, obbligandoci spesso a ridurre la velocità per non rischiare di uscire di strada o sbattere contro qualche camion.

A Luleå ritorniamo finalmente nella civiltà da cui siamo partiti: le città sembrano davvero delle città con vie, palazzi, negozi, alte guglie di chiese sparse qua e là.

A Sundsvall ci rendiamo conto che anche in Svezia si fa del lavoro pesante: sembra un enorme centro industriale sul mare, dedicato a lavorazioni pesanti: scopriremo poi che tutta questa zona della Svezia è un’immensa miniera d’oro, argento, rame, arsenico e piombo (Skellefteå); inoltre qui si lavora il legname che arriva al mare dall’entroterra per “fluitazione”. Per molti chilometri la strada segue il cantiere di una ferrovia in costruzione, il “Botniabanen”, che appare palesemente destinato al trasporto delle merci, forse proprio i minerali di cava.

La strada è complessivamente scorrevole, si susseguono tratti a 2 corsie alternate per senso di marcia, brevi tratti autostradali, zone ad altissima intensità di autovelox, uno dei quali ci fotografa belli-belli. Visto che siamo in moto e che la targa la portiamo soltanto dietro, ci chiediamo come invieranno la multa...

Lungo il viaggio e nelle soste per il riposo ci rendiamo conto che in Svezia i camion hanno lunghezze regolamentari massime decisamente superiori a quelle continentali: almeno 4-5 metri in più. Alcuni hanno l’aspetto di piccoli treni con più rimorchi, altri sembrano sproporzionati come certi camion di Paperopoli...

Del tutto inaspettato, il grandioso ponte strallato molto lungo sullo Storfiärden. Splendido.

Ci fermiamo per sfinimento dopo le 18.30. Cerchiamo un posto dove dormire vicino alla strada. La prima indicazione che seguiamo ci porta ad una casa di legno in un piccolo villaggio... il luogo appare funzionante ma l’aspetto è davvero cupo e sinistro... Scappiamo prima che qualcuno ci veda! Troviamo un posto in un Motel sulla strada, poco più avanti. Camera quasi-dignitosa senza bagno, annesso ristorante dove ceniamo con tipica cena svedese. Alle 22.30 chiudono tutto e rimaniamo soli nel Motel: siamo gli unici clienti e non c’è personale durante la notte. Ci bliandiamo in camera mentre Danilo smanetta sul portatile alla ricerca di una connessione internet: proviamo a prenotare una camera a Stockholm.

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TAPPA 16 - 15 AGOSTO 2008

Nuova pagina 4

 

15 Agosto 2008

STOCKHOLM - S

 

 

 

 

TAPPA 16

Difficoltà: bassa

Tappa : 330 km

Progressivi: 6.310 km

 

PERCORSO

Harmånger (S) – Gävle- Uppsala – Stockholm (S)

 

TEMPO

Abbastanza variabile al mattino e riusciamo a prendere un po’ di pioggia. Sereno e mite nel pomeriggio in città.

 

TEMPERATURE

Clima mite. Minima 16°C, massima 21°C.

 

 

 

 

 

Ci alziamo ancora stanchi per il viaggio di ieri. Questa notte eravamo completamente soli e abbandonati nel Motel ed eravamo un po’ in ansia.... Alle 8.00 ci presentiamo puntuali per la colazione. Mangio pane tostato, prosciutto e cetrioli, un uovo sodo, caffè. Danilo opta per il pane con la marmellata, lo yogurth e i cereali: il solito eccesso di carboidrati J. La sua pancetta ha assunto proporzioni impressionanti e lui dice che è colpa mia! Che lo faccio mangiare durante le soste! Però, chissà come, le brioches e le porcate varie svedesi le compera sempre lui....

I 330 chilometri che ci separano da Stoccolma ci stancano più dei 610 di ieri... Non arriviamo mai!.. ma alla fine arriviamo.

“Connect Hotel” di Stoccolma, dove troviamo, per fortuna, la camera prenotata ieri da Danilo sul sito HRS consigliatoci da Davide per telefono. Hotel particolare, fascia economica in zona Fiera di Stoccolma, occupa il 3° piano di un edifico commerciale. Arredamento di design moderno e scandinavo (mamma mia... siamo nella patria dell’Ikea!!) Propone camere super-economiche tipo cabina-nave, SENZA BAGNO E SENZA FINESTRE.

La nostra camera è carina, con bagno e molte finestre su due pareti d’angolo J

Dopo lo sbaraccamento dei bagagli e la doccia di rito, andiamo in centro con questo trenometropolitano. 3 fermate in 10 minuti e siamo alla stazione centrale di Stoccolma. Ottimo.

Stoccolma è fascinosa ed elegante come me la ricordavo, anche se al tepore del sole di agosto è meno algida che a gennaio, mese in cui la avevo visitata con Davide qualche anno fa.

Tanta gente gente in centro, tanti italiani.

Girovaghiamo per Gamla Stan, pittoresca e turistica, ma anche per Il quartiere di Södermalm, più popolare e meno artificiale. Ceniamo in un improbalile ristorante di tendenza, il “Sidetrack”, ricavato in uno scantinato che è assieme bar, ristorante, discoteca... un po’ sgrauso, a dire il vero.

Torniamo in hotel presto. Siamo stanchi.

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INTERMEZZO 17 - 16 AGOSTO 2008

Nuova pagina 5

 

16 Agosto 2008

STOCKHOLM - S

 

 

 

 

INTERMEZZO 17

Difficoltà: -

Tappa : - km

Progressivi: 6.310 km

 

PERCORSO

Stockholm (S)

 

TEMPO

Variabile con temperatura mite, a tratti brezza tesa.

 

TEMPERATURE

nn

 

 

 

 

 

Ieri sera ci Siamo addormentati tardi in hotel, guardando Hulk in inglese con sottotitoli in svedese. Stamattina ci alziamo, senza sveglia, poco dopo le 8.00. La colazione è ormai un classico: pane nero con prosciutto e cetrioli io, pane bianco, burro e marmellata Danilo. Ci concediamo anche uno yogurt alla frutta.

L’albergo presenta una insiegabile concentrazione di italiani d’Abruzzo. Noi ci mimetizziamo parlando una lingua inventata li per li... J

Ci fiondiamo in centro e, dopo alcune esitazioni, decidiamo di andare al museo Vasa. Ci facciamo tutta la strada dalla stazione a piedi e Danilo è già esausto prima di entrare, ma ne è valsa la pena: così vediamo una Stoccolma meno turistica.

Il Vasa si rivela uno spettacolo impressionante, il museo è ben organizzato e include una ricostruzione interessantissima della procedura di recupero della nave dal fondale, rimaniamo per circa 3 ore. (Vedere le foto, non aggiungo commenti).

Pranziamo in un ristorantino con terrazza sul mare, Danilo polpette IKEA io aringa fritta con purè e marmellata di mirtillo.

Girovaghiamo in zona Östermalm, prendiamo un tram n.7 così antico che al confronto il n.1 di via Venini a Milano appare un gioiello di tecnologia: la chiamata della fermata è un filo teso per tutta la lunghezza del vagone e per scendere bisogna aprire le porte.

Nel Kungsträdgården frotte di ragazzi e ragazzi indigeni sciamano attorno ad una specie di fiera con mille stand di giochi, musica, prove di abilità. Ascoltiamo un po’ di concerto di un gruppo ska, poi un palchetto con una scatenata che canta come Björk: stessa voce, stesso stile.

Passo passo ritorniamo verso il centro. Stoccolma appare una grande cittè viva e giovane, nonostante i tratti a volte austeri dell’architettura.

Ci fermaimo a fare merenda in una sala da the indiana, dove ci fanno odorare il the che abbiamo scelto dal coperchietto della teiera. Danilo ci mangia sopra una fettazza di torta al cioccolato, io abbino al the degli “scones” con burro e marmellata che mi riportano ai tempi di Cambridge... 20 anni fa?

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MAPPA DI TAPPA

FOTO DI TAPPA

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TAPPA 18 - 17 AGOSTO 2008

Nuova pagina 6

 

17 Agosto 2008

KØBENHAVN - DK

 

 

 

 

TAPPA 18

Difficoltà: alta

Tappa : 656 km

Progressivi: 6.966 km

 

PERCORSO

Stockholm (S) – Jönköping – Helsingborg – Malmö – København (DK)

 

TEMPO

Partenza con tempo orrido. Nuvoloso, piovoso, ventoso. Pioggerellina persistente. Migliora dopo mezzogiorno. A København ci accoglie il sole.

 

TEMPERATURE

Minima 13°C, massima 21°C.

 

 

 

 

 

Ci alziamo molto presto. Vogliamo partire in fretta vista la lunga traversata che ci attende. Colazione alle 6.30. Danilo riesce a prenotare su internet la camera di un Cab-Inn a Copenaghen. Carichiamo le moto in un battibaleno (ormai siamo diventati dei piccoli maestri) e alle 7.30 siamo per strada.

Neanche 40 km ed inizia a piovere... siamo a posto. Vorremmo farne altri 620 e se il tempo si mette di traverso potremmo non arrivare mai... Ci fermaimo per indossare la tuta spaziale antipioggia-antivento.Poi per fare benzina un paio di volte.

Nel tratto di autostrada tra Stoccolma e Jönköping ci imbattiamo in un... grossissimo gatto che, ad una visione più ravvicinata, si rivela essere una volpe che, bella bella, trotterella sulla corsia di emergenza e al nostro passaggio fugge via nella boscaglia.E’ la prima volta che vedo una volpe dal vivo! In compenso, da li in poi, ne incroceremo una quantità enorme...morte sul ciglio dell’autostrada. Una strage che ci lascia senza parole.

Dopo la deviazione per Malmö, la piattezza del paesaggio ci permette di intravedere già il grande ponte sull’Öresund che si stende imponente in mezzo al mare. 40 km dopo lo stiamo attraversando, per la modica cifra di 20 euro/moto. Il ponte strallato è così grande e “fuori scala” che è difficile coglierne la dimensione reale: resta soltanto l’impressione di un oggetto immenso.

Ricompaiono le pale eoliche, qui ne vediamo una intera piantagione che spunta dalle acque basse del mare, vicino alla costa.

Siamo a Copenaghen, che ci appare deserta. Forse perchè è domenica? Nella lunga sequenza di tappe che abbiamo macinato, abbiamo perso definitivamente il contatto con la cadenza settimanale dei giorni... è la magia della vacanza J.

L’hotel, centralissimo appena dietro il Tivoli, ha una camera riservata per noi e anche un posto moto. Il genere è design scandinavo molto economico, camera decente ma più piccola e meno chic di quella di Stoccolma. Scarichiamo le moto e ci facciamo una dormita: il viaggio è stato lungo, inaspettatamente veloce, ma stancante. Veloce anche perchè, questa volta, ci siamo fatti prendere la mano e ci siamo sparati quasi tutto il percorso autostradale alla “folle” velocità di 130-140 km/h. Nessun autovelox, almeno speriamo...

Alle 18.10 la sveglia suona, ci alziamo un po’ impastati. Doccia e poi fuori per la città. Ceniamo in centro, al ristorante “Bernina” che offre, a nostra insaputa, il solito chicchissimo menù italiano. Voto 7.0.

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INTERMEZZO 19 - 18 AGOSTO 2008

Nuova pagina 7

 

18 Agosto 2008

KØBENHAVN - DK

 

 

 

 

INTERMEZZO 19

Difficoltà: -

Tappa : - km

Progressivi: 6.966 km

 

PERCORSO

København (DK)

 

TEMPO

Variabile tendente al brutto con pioggerelle sparse e brezza tesa.

 

TEMPERATURE

Nn

 

 

 

 

 

Ci svegliamo verso le 8.30 senza sveglia. Colazione al limite del decente nella sala seminterrata dell’hotel e poi usciamo, belli belli, in manica di camicia per la perlustrazione.

L’idea è di visitare alcuni musei... tutti chiusi il lunedì ed oggi è proprio... lunedì! Vaghiamo a caso verso il centro città. Saliamo sulla “Rundetaarn”, antico osservatorio astronomico della città da cui si gode un bellissimo panorama. Riusciamo a vedere , distintamente il ponte sull’Öresund. Inizia a piovere.

Ci rifugiamo in una bella libreria sul viale, calda ed accogliente. Vaghiamo tra gli scaffali e ci fermaimo a prendere un caffelatte gigantesco nel caffè interno. Compro un libro sulla preparazione degli “Smørrebrod”, le tipiche tartine danesi in via di estinzione.

Ci portiamo verso il “Nyhavn”, dove acquistiamo biglietti giornalieri per viaggi hop-on, hop-off sui bassi barconi che navigano tra i canali della città.

Saliamo sulla barca del percorso blu. Dopo due minuti inizia a piovere, il barcone non è coperto e noi siamo sempre in manica di camicia: restiamo sotto la pioggia e il vento praticamente ignudi per almeno un quato d’ora, senza prenderci neppure un raffreddorino: altra magia della vacanza.

Non vogliamo sfidare oltre la dea della salute, quindi scendiamo alla fermata del Marriott Hotel, facciamo di corsa il breve tragitto fino alla camera del nostro hotel, ci asciughiamo, prendiamo felpe e K-Way, ricorriamo alla fermata del Marriott Hotel e riusciamo a riprendere lo stesso barcone , che ritorna verso il porto.

Al capolinea saltiamo sul barcone del percorso verde. Il giro ci porta verso la famosa “sirenetta”, famosa chissà perchè, vista la sua insulsaggine... c’è più gente in fila per una foto li che a capo nord.

Vediamo attraccate al porto una sequenza di navi da crocera di dimensioni incredibili, persino smodate; si stenta a credere che possano galleggiare.

Scendiamo dal giro in barca ricotti dal vento freddo: temiamo entrambi di esserci presi un accidente, nonostante le felpe e gli impermeabili.

Per farci coraggio facciamo merenda al grande e chicchissimo magazzino “Illum”, poi ritorniamo in hotel. La città è decisamente meno monumentale di Stoccolma, più “borghese” che “aristocratica”, ma per questo decisamente più accogliente e calda.

Copenaghen è piena di ristoranti, caffè, fast-food; sembra quasi che i suoi abitanti non mangino mai a casa. In ogni caso, la maggior parte offre ambienti molto curati nell’arredo e piatti a prezzi decisamente abbordabili.

Stasera cena da “Oscar”: “Croque Monsieur” e “Caesar Salade” + 2 Carlsberg.

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TAPPA 20 - 19 AGOSTO 2008

Nuova pagina 8

 

19 Agosto 2008

HANSESTADT HAMBURG - DK

 

 

 

 

TAPPA 20

Difficoltà: bassa

Tappa : 310 km

Progressivi: 7.276 km

 

PERCORSO

København (DK) – Rødbyhavn -> traghetto verso il continente – Puttgarten (D) – Lübeck – Hansestadt Hamburg (D)

 

TEMPO

Coperto e piovoso a Copenaghen, poi viaggiamo sempre all’aciutto anche se il cielo resta coperto.

 

TEMPERATURE

Ricominciamo a sentire i fastidi del caldo e dell’umido continentali. Minima 19°C, massima 24°C.

 

 

 

 

 

Colazione alle 8.00 e partenza alle 9.00. Ormai siamo automatizzati nell’impacchettamento bagagli e nella vestizione per la moto.

Alla partenza rischiamo di rimanere chiusi nel garage dell’hotel perchè Danilo tenta di aprire la serranda premendo un tasto con sopra scritto “bloccaggio di emergenza” J.

Il pesante abbigliamento full-rain questa mattina da decisamente fastidio a tutti e due: fa troppo caldo! Ci stiamo riavvicinando ad un clima continentale e dovremo iniziare a vestirci di meno.

Imbocchiamo l’autostrada verso sud. Andiamo veloci ma i chilometri non passano mai. Facciamo i 150 km che ci separano da Rødbyhavn in una sorta di limbo eterno... Questo viaggio ha dimostrato davvero che la percezione del tempo e dello spazio può avere un tratto soggettivo determinante: la percezione dei chilometri percorsi non corrisponde quasi mai al responso del contachilomteri delle moto. Dovrebbero farci uno studio psicologico..

A Rødbyhavn ci accodiamo per imbarcarci sul traghetto che ci porterà in Germania, in questo gigantesco porto con 25 linee di attesa per le automobili ed uno sviluppo di ponti di accesso alle navi su più livelli che sembra di stare sulle montagne russe di Gardaland.

Arriva questo traghetto della “Scandilines” e vomita fuori centinaia di automobili dal ponte superiore mentre dal ponte inferiore esce un numero incalcolabile di camion. E’ semplicemente immenso, batte bandiera danese.

Saliamo per primi assieme ad altre moto, su indicazione del personale collegato via radio ai colleghi a bordo. Leghiamo le moto e saliamo ai ponti superiori. Ci fiondiamo in un self-service dove pranziamo spendendo le ultime corone danesi che ci sono rimaste in tasca. Faccio la coda a spintoni tra orde di vecchi affamati ed inferociti, pronti ad aggredirmi per rapinarmi delle due “Schnitzel Bernaise” guadagnate a fatica. Spendiamo il tempo della traversata a tavola.

Lo sbarco è velocissimo. Siamo di nuovo in strada. Sarà la schnitzel, sarà la notte un po’ agita per entrambi (e l’aspirina presa per parare il freddo patito ieri)... insomma siamo davvero stanchissimi.

Ci si mette pure una coda per incidente poco prima di HH, dove incrociamo un cretino germanico che fa apposta a stringerci con la macchina per non farci passare nella coda ferma delle automobili L.

Arriviamo in hotel, zona S. Georg – Steindamm, scarichiamo i bagagli e... dormiamo.

Al risveglio facciamo entrambi un po’ di bucato, decorando la stanza con ghirlande di mutande bagnate e festoni di calze multicolori...

Nel tardo pomeriggio usciamo per andare in centro con la metropolitana. Girovaghiamo attorno al Rathaus.

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INTERMEZZO 21 - 20 AGOSTO 2008

Nuova pagina 9

 

20 Agosto 2008

HANSESTADT HAMBURG - DK

 

 

 

 

INTERMEZZO 21

Difficoltà: -

Tappa : - km

Progressivi: 7.276 km

 

PERCORSO

Hansestadt Hamburg (D)

 

TEMPO

Variabile al solito. Temperatura mite. Nel pomeriggio rovesci temporaleschi e deciso raffrescamento.

 

TEMPERATURE

nn

 

 

 

 

 

L’hotel “Königshof”, ci offre un’ottima colazione, completa di ogni alimento dolce e salato, comprese le uova sode. Approfittiamo.

Andiamo a piedi verso il centro. Porto Danilo a vedere la zona del porto antico, con i canali e i magazzini in mattoni delle compagnie di navigazione e dei magazzini.

Dietro, verso l’Elba, c’è tutta una zona portuale abbandonata, oggetto di un gigantesco piano di recupero edilizio “alla tedesca”. Girovaghiamo per l’immenso cantiere, dove realizzano un intero nuovo quartire residenziale con architetture moderne decisamente teutoniche nelle geometrie e nel lindore dell’insieme. Io sono stupefatto, Danilo si stufa e mi mette il broncio.

Lasciamo Hafen-City e ritorniamo verso il centro. Mangiamo un boccone in una Bakerei e poi decidiamo di separarci.

Faccio due fermate di metropolitana, che in questo tratto è sopraelevata e molto panoramica prima di tornare sotto terra attraversando l’acqua di un canale. Scendo e cammino a piedi verso il quartiere di S. Pauli. Questa zona che si affaccia sul fiume è tutta nuova, edilizia per il terziario, tante facciate ventilate (deformazione professionale...) ma poi mi inerpico per stradine interne e mi ritrovo in una zona piuttosto decadente dall’aspetto decisamente squallido e malfamato. Arrivo sulla Reeperbahn, grande arteria semiperiferica che punta verso il centro. Con mia grande sorpresa si rivela essere il centro del gigantesco quartiere a luci rosse di Amburgo: una sequenza continua ed interminabile di sexy shop, peep show, video cabine e chi più ne ha più ne metta... Percorro almeno 2 chilometri prima di arrivare in centro, entrando anche in alcuni negozi dall’aspetto decisamente invitante...

Faccio uno spuntino all’”Europa Passage”, grosso centro commerciale, seduto in un caffè con vista sull’Inneralster. Mentre guardo il lago e la città sotto un acquazzone decisamente improvviso, penso che Amburgo sia la seconda città più bella della Germania, dopo Berlino. Contiene in sè la tradizione e la modernità, coniugate come solo i tedeschi sanno fare. Ha la bellezza di una macchina, più che di un monumento, è vitale, colorata, imponente ma amichevole, severa ma non troppo. Mi piacerebbe vivere qui.

Perlustro il centro commerciale: negozi scintillanti, molto abbigliamento e molti articoli per la casa, molte pasticcerie e cioccolaterie. Non compro nulla.

Rifaccio la strada verso Langerehie e l’hotel alla ricerca di adesivi di Amburgo. Non ne trovo! Un secondo acquazzone mi costringe ad una sosta in una pasticceria. Torta e caffè, per riscaldarmi J.

Arrivo in camera sfinito, credo di aver camminato per almeno 15 chilometri oggi. Danilo è già tornato ed è nel letto che ronfa.

Ceniamo in un ristorante brasiliano “Corcovado” con carnazza e verdure. Vorremmo dedicarci ad un po’ di vita notturna ma, rientrati in camera, sveniamo sul letto dalla stanchezza.

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TAPPA 22 - 21 AGOSTO 2008

Nuova pagina 10

 

21 Agosto 2008

WALTERSFOFEN - D

 

 

 

 

TAPPA 22

Difficoltà: alta

Tappa : 775 km

Progressivi: 8.051 km

 

PERCORSO

Hansestadt Hamburg (D) – Kassel – Würzburg – Memmingen – Leutkirch – Waltershofen (D)

 

TEMPO

Variabile al solito ma tendente al bello. A tratti ventoso. Niente pioggia!

 

TEMPERATURE

Nel complesso miti. Minima 16°C, massima 24°C.

 

 

 

 

 

Stamattina sveglia alle 7.00, colazione alle 8.00 con panini al formaggio e cetrioli + caffè, partenza alle 9.00 in perfetto orario sulla tabella di marcia.

Grazie al Tom-Tom usciamo da Amburgo con facilità e ci lanciamo in autostrada verso sud, iniziando quello che sembra davvero, solo ora, il viaggio di ritorno.

Da qui il percorso si sovrappone a quello che abbiamo fatto all’andata. Abbiamo valutato dei percorsi alternativi ma erano in ogni caso troppo lunghi e inutili... vogliamo fare più chilometri possibile, traffico e tempo permettendo.

Siamo fortunati: il clima è perfetto per viaggiare in moto, troviamo poco traffico in autostrada, comunque sempre molto scorrevole. Alcuni cantieri disturbano un po’, ma niente di grave. Sosta pranzo dalle parti di Fulda più un paio di pause supplementari per sgranchirsi le gambe e la schiena, una pausa pisolino. Decidiamo di uscire dall’autostrada solo verso le 19.00 per cercare un posto dove dormire. Nel cielo scorgiamo uno “stormo” di mongolfiere coloratissime che vanno chissà dove....Inizia a fare buio e sentiamo il bisogno di un tetto sopra la testa. Troviamo quello che cerchiamo all’hotel Zum Neubau nel piccolo villaggio agricolo di Waltershofen. Tipico hotel di provincia bavarese con arredamento pesante degli anni ’60. Rassicurante, a parte alcune bambole sparse in giro per arredamento, dall’aspetto piuttosto inquietante.

Ceniamo con Goulasch e CordonBleu + 2 Efeweizen + 2 teorte di prugne e 2 caffè. Stasera a Nanna… presto.

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TAPPA 23 - 22 AGOSTO 2008

Nuova pagina 11

 

22 Agosto 2008

MILANO - I

 

 

 

 

TAPPA 23

Difficoltà: bassa

Tappa : 348 km

Progressivi: 8.399 km

 

PERCORSO

Waltershofen (D) – Bregenz (A) – Widnau (CH) – Chur – Bellinzona – Chiasso – Como (I) – Lainate – Milano

 

TEMPO

Variabile (ma và?) in Germania e Austria. Si imbruttisce ma non piove sul S. Bernardino. Coperto afoso sul versante italiano. Molto caldo a Milano.

 

TEMPERATURE

Minima 17°C, massima 27°C.

 

 

 

 

 

Sveglia al solito alle 7.00, colazione tedesca standard senza esagerare. Attimi di panico: l’hotel non accetta Carte di Credito e siamo agli sgoccioli con i contanti. Alla fine grattiamo i portafogli e troviamo i soldi per pagare. Meno male: che orrore finire le ferie a lavare i piatti!!

Rilassati dai pochi chilometri che ci dividono da casa decidiamo di non rientrare in autostrada e di arrivare in Svizzera per viabilità ordinaria.

Bei paesaggi di campagna, poi Bregenz, poi entriamo in Svizzera dopo aver scavalcato il Reno, qui chiuso tra due alti argini che lo fanno apparire un canale. Nessuna frontiera visibile, dietro da qualche parte si apre il Furstentum Lichtenstein. Entriamo in autostrada e raggiungiamo velocemente il traforo del S. Bernardino, dove il tempo si imbruttisce e temiamo di prenderla... ma per fortuna non piove. Superato il traforo pausa spuntino poi giù verso casa.

Risentiamo della fatica di ieri: siamo entrambi indolenziti e le natiche, insofferenti alle selle, ci fanno un po’ soffrire.

Ci fermiamo e ci salutiamo veloci a Mendrisio, troppo stanchi per ogni sentimentalismo. Danilo devia verso Varese, io proseguo per Milano.

Trovo un po’ di coda alla frontiera in entrata in Italia, poi traffico sostenuto ma scorrevole fino a Milano.

Mi accorgo che fa davvero caldo perchè fatico a togliere e a rimettere i guanti: ho le mani madide di sudore. Il tragitto urbano è faticoso: mi sto sciogliendo nella tuta e non ho voglia di fermarmi per spogliarmi a pochi chilometri da casa... la città appare ancora semi-deserta.

Arrivo!

Un grazie alle nostre due “belve” le due BMW R1200 GS che ci hanno permesso  ciò.

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